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giovedì 9 maggio 2013

Personaggi della Cultura e dell'Arte del novecento

AMALIA RODRIGUEZ  (Fado)   

Nacque in una famiglia numerosa di poveri immigrati dalla regione della Beira Baixa nel quartiere operaio di Alcantara, in un imprecisato giorno del 1920, nella "stagione delle ciliegie". Il suo stato civile infatti riporta come data di nascita il 23 luglio, ma la cantante ha sempre festeggiato il proprio compleanno il 1º luglio
Fu allevata dai nonni materni e frequentò solo tre anni di scuola elementare, iniziando presto a lavorare come venditrice di arance, poi in una pasticceria di Lisbona. Intanto cantava da sola, sognando malinconicamente le storie che riusciva a vedere al cinema e modificando e rielaborando testi e musiche secondo la propria sensibilità. Poco a poco si fa notare per la sua voce in piccole manifestazioni locali alle quali prende parte facendosi chiamare col cognome della madre: Rebordão. A diciannove anni, con la complicità di una zia, riesce a farsi ascoltare dal proprietario di un famoso locale di Lisbona e comincia una straordinaria carriera che la porta quasi subito a livelli altissimi di notorietà e di cachet. Sposa immediatamente, contro il parere dei familiari, Francisco Cruz, un operaio che si dilettava con la chitarra e dal quale si separerà dopo tre anni (si risposerà, quindici anni dopo e per tutta la vita, con l'ingegnere brasiliano César Séabra che la precederà nella tomba di qualche anno) e diventa subito famosa come "Amália Rodrigues, a Alma do Fado". Entro un anno è già pagata venti volte di più che i maggiori artisti del momento ed è una vedette del teatro di rivista e perfino del cinema, ma per i primi sei anni della sua carriera non incide neppure un disco, per l'opposizione del suo agente che lo ritiene controproducente
Pur avendo inciso i suoi primi dischi a 78 giri solo nel 1945, gode già di una certa notorietà anche all'estero (Spagna, Italia, Brasile, Stati Uniti) quando il film Les amants du Tage, di Henri Verneuil, le apre le porte del mitico teatro Olympia di Parigi, dove ottiene un trionfo che la consacra diva internazionale di prima grandezza. La sua popolarità in tutto il mondo è già immensa quando, nel 1960, si risposa e pensa di lasciare le scene. Dopo due anni, tuttavia, è già di ritorno con un repertorio nuovo, creato su misura dal geniale musicista franco-portoghese Alain Oulman che mette in musica per lei i testi dei migliori poeti portoghesi. Questa nuova fase della sua carriera la impone anche all'attenzione della critica e la consacra fra le grandi artiste di tutti i tempi. Al suo repertorio originario, composto quasi unicamente di Fado, aggiunge ben presto le canzoni popolari e folcloristiche, scatenando in tutta Europa il revival di questo genere.
La sua carriera durerà più di cinquanta anni, con centinaia di concerti in tutto il mondo ed almeno 170 LP pubblicati. Il pubblico internazionale è soggiogato dal fascino della sua voce e dall'espressività delle sue interpretazioni al punto da non aver neppure bisogno di capire la lingua portoghese per captarne il messaggio emotivo. Innumerevoli sono le persone che si accostano, per interesse verso di lei, alla lingua ed alla cultura portoghesi.
Alla metà degli anni settanta, la "Rivoluzione dei garofani" la prende a bersaglio e la discrimina duramente per esser stata, pur senza sua colpa, un simbolo del Portogallo di Salazar. Amália, praticamente esiliata, intensifica le tournée all'estero fino al momento in cui scopre di essere affetta da un tumore. Pur riabilitata - dopo dieci anni - dal nuovo governo socialista, dovrà rassegnarsi a lasciare il palcoscenico e vivrà i suoi ultimi anni in ritiro nella sua celebre casa di Rua S. Bento, a Lisbona, dove morirà la mattina del 6 ottobre 1999. Alla sua morte vengono proclamati tre giorni di lutto nazionale e i suoi funerali vedono la commossa partecipazione di decine di migliaia di persone. Attualmente riposa fra i grandi portoghesi di tutti i tempi nel Pantheon di Lisbona, ma lei avrebbe certamente preferito essere tumulata fra le rose del Monastero dos Jerónimos, che tanto amava.
Amália Rodrigues sarà per sempre conosciuta come la "Regina del fado". La sua inconfondibile voce si evolverà gradualmente dall'agile timbro cristallino della giovinezza, attraverso il recupero del colore speciale dei suoi suoni gravi, fino al timbro rugginoso, lacerato della tarda età, inconfondibilmente "suo" e incrinato da una ferita mai rimarginata: la malattia del vivere. Un suono remoto, metafisico, declinato dagli accordi della chitarra che scivola su melodie intrise di nostalgia: Tudo isto é fado, come titola una delle sue canzoni-manifesto: cioè tutto questo è fado. Un modo di vivere, l'espressione più autentica dello spirito lusitano. Il suo testamento spirituale è contenuto nelle parole della splendida Cansaço, ma ancor più nei testi che lai stessa aveva composto, fin dai primissimi anni: emblematica la sua Estranha Forma de Vida; ma imperdibili anche Ai, esta pena de mim, Ai, as gentes; ai, a vida!, Grito e soprattutto Lágrima, ormai divenuta un classico che tutti hanno cantato e canteranno. Non lascia eredi alla sua corona, sebbene tutte le cantanti degli ultimi decenni l'abbiano imitata e benché si tenti con monotona regolarità di attribuire a questa o a quella nuova voce l'etichetta di "erede di Amália". Nel 1929 lo scrittore portoghese Fernando Pessoa scriveva :
« Il fado non è né allegro né triste, è la stanchezza dell'anima forte, l'occhiata di disprezzo del Portogallo a quel Dio cui ha creduto e che poi l'ha abbandonato: nel fado gli dei ritornano, legittimi e lontani... »

Amália diceva invece, più semplicemente, che il fado "è destino" (dal termine latino fatum, fato). Da qui il fatalismo, la melanconia e la saudade – una forma sublimata di nostalgia che fa emergere un sentimento "cosmico".
La radice ancestrale di questo sentimento Amália lo descriveva così: Non sono io che canto il fado, è il fado che canta me.
Oltre al fado, Amália ha prestato la sua voce anche alla musica italiana, interpretando brani moderni come La tramontana di Antoine, ma soprattutto la musica popolare come La bella Gigogin, inno del Risorgimento italiano, brani siciliani come Vitti 'na crozza e Ciuri ciuri e napoletani come La tarantella e i due splendidi duetti con Roberto Murolo, Dicitincello vuje e Anema e core.
Nel 2001 il regista spagnolo Pedro Almodovar apre la sceneggiatura del film Parla con lei (Hable con ella) con una citazione di Amália:
« Quando morirò, voglio che la gente pianga per me. »

a cura di Ugo Arioti


venerdì 22 febbraio 2013

VITA ACCADEMICA


L'Accademia Universitaria di Lettere, Arti e Scienze " Ruggero II di Sicilia" è una libera istituzione di Alta Cultura e di studi post-universitari che si prefigge di diffondere e incrementare le varie discipline, particolarmente le Lettere, le Arti e le Scienze. l'Accademia ha stretto rapporti di collaborazione e gemellaggio con altre organizzazioni culturali che perseguono le stesse finalità. All'estero, soprattutto, in Spagna, Francia, Inghilterra, Brasile, Argentina, Colombia, dove la "Ruggero II" gode grande prestigio per importanza e impegno. Vengono organizzate ogni sabato, con grande successo: Conferenze, Congressi, Tavole Rotonde, Concerti di Musica Classica e moderna, strumentale e vocale, Rassegne di Arti figurative e recital di Poesie. Vengono, altresì, presentati e recensiti libri di poesia e/o Narrativa. Ogni anno l'Accademia indice e organizza Premi Nazionali di Poesia in lingua italiana, dialettale e di Narrativa. Ogni anno viene pubblicato il volume "Vita Accademica". L'Accademia concede Oscar, Diplomi di Benemerenza e Diplomi di Accademico Benemerito.

lunedì 11 febbraio 2013

Il Presidente P.pe Amerigo Coroneo

Il Principe Amerigo Coroneo, secondo da sinistra, alla consegna un premio. 
Il Presidente, Principe, Colonnello Prof. Dott. Amerigo Coroneo, nato a Cagliari, risiede dal 1945 a Palermo.
È coniugato con la professoressa Rosaria Orlando ed ha due figli: Maurizio, ingegnere e Renato, Avvocato. Laureato in Lettere nel 1945 e in lingue e Letterature Straniere nel 1946. È co-fondatore e Presidente Generale dell’Accademia Nazionale di Lettere, Scienze ed Arti "Ruggero II di Sicilia" (Palermo). È co-fondatore e Presidente Onorario dell’Accademia Costantiniana di Lettere, Arti e Scienze (Palermo). È Segretario Generale dell’Accademia Siciliana delle Scienze ( Palermo).
Nel 1984 gli è stato conferito il "Gran Prix Humanitaire de France" con Medaglia Aurea (G.U. – Paris) nonché il "Diplòme d’Honneur de l’Encouragement Public", con Medaglia Aurea (G.U.- Paris-1986). È membro a vita dell’ "Oeuvre Humanitaire" nel 1989 dei "Jeux Floreaux"(France).
Alcune Università straniere gli hanno conferito Dottorati Honoris Causa – Delegato per l’Italia dell’Istituto San Martiniano di San Fernando (Rep.Argentina).
È Consigliere Nazionale dell’A.N.I.O.C. (Firenze). Gli è stata conferita nel 2007 la Medaglia d’Oro al Merito del lavoro. La Libera Università di Roma (ASAM) nel 2007 gli ha conferito il "Premio della Cultura".
È Priore Laico per la Sicilia della Reale Arciconfraternita di San Pasquale e S.S. Martiri Cosma e Damiano. La Presidenza dell’Accademia Germanica "San Lukas" gli ha conferito l’ "Oscar della Cultura" (Bamberg,1997).
È Colonnello del Kentucky, nomina concessa nel 2006 dal Governatore del Kentucky e dal Sottosegretario di Stato degli Stati Uniti d’America.
Nel 1981, il Presidente della Repubblica della Polonia, Principe Generale Juliusz Nowina Sokolnicki, lo ha nominato "Generale Onorario delle F.F. A.A. della Polonia" nonché cavaliere Gran Croce di Giustizia dell’Ordine di San Stanislao.
Ha fondato ed è il Governatore della Legione d’Onore alle Tombe dei Re di Sicilia. Fondatore e Presidente Nazionale dell’Unione Italiana per le Onoranze alla M.O.V.M. (Medaglia d’Oro al Valore Militare) Salvo d’Acquisto.
È ex combattente, pluridecorato al Merito di Guerra, ex prigioniero di guerra in Polonia e in Germania. Ha partecipato alla Campagna di Guerra in Jugoslavia e Albania. È stato Presidente Regionale dell’Associazione Nazionale dei Granatieri di Sardegna (1952-1968).
Dal 1969 ricopre la carica di Presidente Regionale della Federazione italiana degli Ex-Combattenti Alleati. Nel 2005 è stato eletto Vicepresidente Nazionale per le Onoranze agli Esuli morti in esilio.
Gli sono state concesse numerose Onorificenze Cavalleresche quasi tutti di Cavaliere Gran Croce di Giustizia.
Su proposta del presidente del Consiglio, nel 1997, è stato nominato Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. È poeta, scrittore, critico e conferenziere.
La Presidenza della Provincia Regionale di Palermo lo ha nominato "Cittadino Benemerito" con Diploma e Medaglia per l’opera svolta nel campo Militare, Sociale e Culturale (Palermo 2008).
Il Rettore dell’Università lo nomina Presidente Onorario del "Centro Universitario di Bioetica" - Roma 2007.
Viene eletto Vice Presidente Nazionale della Federazione Italiana degli Ex Combattenti - 2009
Il Presidente della Repubblica Italiana gli conferisce la "Medaglia d’Onore"- Palermo 2010.

nascita del blog di vita accademica

Nel giorno in cui il secondo papa della Storia della Chiesa Cattolica Romana rassegna al Mondo le sue dimissioni dal soglio di Pietro, nasce a Palermo il primo blog di vita accademica della Nazionale di Lettere, Arti e Scienze "Ruggero II° di Sicilia". Siamo lieti di dare a tutti i nostri Accademici e a tutti i nostri amici e simpatizzanti la notizia.
 P.pe Giuseppe Livreri